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Foodtour romano parte 2: quattro giorni nella capitale

Roma è calore, storia, magnificenza, ma anche (e soprattutto) cibo che scalda il cuore! Tra pizzerie al taglio e osterie dalle tovaglie rosse e bianche, la Capitale del Belpaese offre prelibatezze capaci di rendere questa magica città ancor più indimenticabile. Recentemente ho trascorso quattro giorni in questa metropoli senza tempo, e per ogni giorno di permanenza ho sviluppato un itinerario che unisse le principali attrazioni culturali ai locali di ghiottonerie più validi e apprezzati. Il risultato: quattro percorsi differenti attraverso i quali esplorare la città e gustarne le migliori proposte gastronomiche!


Il punto di riferimento sfruttato per i seguenti itinerari, da cui si parte alla mattina e dove si rientra alla sera, è sempre il rione Trastevere, dove consiglio assolutamente di alloggiare se si intende immergersi nella più autentica atmosfera de Roma. In più, gode di una posizione ideale per esplorare tutte le zone della città spostandosi tranquillamente a piedi.


La prima parte del post, in cui racconto gli itinerari proposti per il primo e secondo giorno di permanenza, è disponibile qui: https://www.miladyilaria.space/post/foodtour-romano-parte-1-quattro-giorni-nella-capitale


 

GIORNO 3:

  • Campo de' Fiori, Piazza Navona, Pantheon, Fontana di Trevi, Trinità dei Monti, Villa Borghese, Terrazza del Pincio

  • Le Levain, Via Luigi Santini, 22; Santi Sebastiano e Valentino, Via Tirso, 107; Trapizzino | Trastevere, Piazza Trilussa, 46

Esiste un posticino nel cuore di Trastevere dove la mattina profuma di burro e di baguette appena sfornate. Perché fare colazione in una simil-boulangerie parigina nel cuore di Roma, direte voi... E io dico, perché no? Godersi una breve vacanza in una città immensa come la Capitale significa non solo cucina tipica e tradizionale, ma anche cucina da tutto il mondo. La pasticceria e panetteria Le Levain è conosciuta in città tanto quanto le più famose cornetterie, e la fila davanti al bancone pieno di leccornie dolci e salate ne è la conferma. In questo angolo di Francia trasteverino il bancone pullula di quiche, éclair, croissant, pain au chocolat e quanto di più burroso e fragrante la vostra mente possa immaginare. Il locale assomiglia al forno di una moderna fiaba, inoltre mette a disposizione un distributore di acqua fresca e un gel disinfettante per le mani: piccole accortezze che fanno sentire coccolati.


Dopo la colazione l'itinerario di questo terzo giorno incomincia con Campo de' Fiori, la piazza più colorata e animata di Roma; dalla pasticceria è raggiungibile in pochi minuti a piedi, attraversando Ponte Sisto. Dopodiché ci si può dedicare alla visita di Piazza Navona, per poi proseguire verso la Fontana di Trevi e il Pantheon. Questi luoghi di interesse sono tutti piuttosto vicini e sorgono nel centro storico della città, dunque non richiederanno molti chilometri per essere raggiunti. Il percorso mattutino può poi concludersi con la salita vero la famosissima Trinità dei Monti, in cima alla scalinata di Piazza di Spagna.


Per il pranzo: pane e acqua. Se state pensando al più triste dei pasti, però, vi sbagliate di grosso. Immaginate un bistrot dall'allure internazionale, con lunghi tavoli in marmo lucido e seggiole di legno, un laboratorio di cucina e panificazione a vista e un bancone costellato di pagnotte croccanti e profumate. Siamo da Santi Sebastiano e Valentino, non solo i protettori della nobile arte bianca, ma anche il nome scelto per questo locale; un vero e proprio "forno con cucina", che ha fatto del pane la colonna portante del suo menù. Dalla pasticceria a colazione alle pizze a cena, da Santi Sebastiano e Valentino tutti i lievitati sono frutto di ricerca e sperimentazione su farine antiche, rigorosamente biologiche e macinate in loco con l'ausilio di mulini inseriti nel laboratorio a vista. Il menù intitolato "Pane e mangiare" parla da solo: è il posto in cui fermarsi per riscoprire l'autenticità di un pane che non è solo accompagnamento, ma diventa il protagonista dei piatti.


Dopo un pranzo dove non si è lesinato sui carboidrati, cosa c'è di meglio che rilassarsi e scorrazzare in risciò per il parco di Villa Borghese? La famosa villa dista pochissimi passi dal panificio-bistrot di Via Tirso, ed è la cornice perfetta in cui trascorrere un pomeriggio all'insegna del riposo all'aria aperta. Doverosa è la visita alla Terrazza del Pincio immediatamente adiacente al parco, da non perdere al tramonto. Una volta calato il sole, è giunto il momento di incamminarsi di nuovo verso la casa base, Trastevere.


La vita notturna trasteverina offre innumerevoli ristoranti, trattorie, paninoteche e birrerie in cui poter trascorrere la serata. Io, lo ammetto, sono stata nuovamente trascinata dalla gola verso un caldo e fragrante trapizzino (di cui ho già parlato nella prima parte del post), l'angolo di pizza bianca farcito con i sughi più tipici della tradizione romana e nazionale. In città sono presenti ben cinque locali dedicati a questo imperdibile street food: questa volta mi sono accomodata nella location di Piazza Trilussa a Trastevere, che, come per quella al Mercato Centrale, non ha deluso le aspettative. L'ideale per una cena informale in un ambiente rustico dal sound giovane e rockeggiante, insomma il posto giusto in cui sbrodolarsi senza vergogna con un fagotto ripieno di doppia stracciatella e alici.




GIORNO 4:

  • Gianicolo, rione Trastevere

  • Pasticceria Valzani, Via del Moro, 37a/b; La Renella, Via del Moro, 15; Tonnarello, Via della Paglia, 1

Siamo arrivati all'ultimo giorno di vacanze romane: le camminate chilometriche in lungo e in largo alla scoperta della città sono ormai concluse, godiamoci le ultime ore in città all'insegna di un ritmo lento scandito da carboidrati. Un angolo di dolcezza in cui il tempo scorre lentamente e sembra essere rimasto al 1925, anno della sua inaugurazione, è la Pasticceria Valzani, nel cuore di Trastevere. Una bottega come quelle di una volta, più che una moderna boutique di dolci, dagli arredi vintage e dalle imponenti bilance a due piatti. Non vi aspettate di trovare tartellette chic e sculture in pasta di zucchero: ad accogliervi ci saranno praline, cioccolatini artigianali, meringhe e gli storici pangiallo e panpepato, che la pasticceria decanta tra le specialità romane d'altri tempi. Entrando si ritorna subito a quel tempo in cui un sacchettino di biscottini da tè era considerato un lusso prezioso.


Ma dopo un boccone dolce, si sa, comincia a farsi strada la voglia di salato. E chi siamo noi per dire di no a una seconda colazione? Al diavolo il brunch americano, nel cuore della Città Eterna alle undici di mattina la vera istituzione è solo una: la pizza in pala. Forse il lievitato romano per eccellenza, la pizza in pala ha la forma di una lingua larga e lunga, e prende il nome dalla pala sulla quale viene stesa e direttamente infornata. Sottile, croccante ma ben lievitata, unta sulla superficie e asciutta alla base, il suo crock è la certezza della merenda dei bambini, degli studenti del sabato sera e di qualsiasi romano con la R maiuscola. La città pullula di panifici dai banconi variopinti, e il forno La Renella, istituzione trasteverina a pochissimi passi dalla pasticceria sopracitata (i negozi si trovano nella medesima via) non è da meno. Entrate, lasciatevi pervadere dall'imbarazzo della scelta e tuffatevi a bomba nella vera romanità di strada, quella che con pochi euro e un sorriso fa sussultare le papille di gioia. Da provare assolutamente la pizza rossa, la più semplice che ci sia: abbondante pomodoro, sale, olio a profusione e origano. Vietato lasciare la città senza averla addentata, la regina dello street food romano è lei.


Dopo questa doppia colazione è arrivato il momento di smaltire le calorie assunte con una salita verso il Gianicolo, il colle panoramico che sovrasta il rione Trastevere. Dal centro del quartiere la strada non è lunga, e una volta giunti in cima si gode di una delle viste più ampie sulla città. Non vi spaventate se una volta sulla terrazza sentirete un boato improvviso seguito da odore di polvere da sparo: dal 1959 ogni giorno, a mezzogiorno, un cannone spara un colpo a salve. Si tratta di un'antica tradizione introdotta da Pio IX nel 1847, dapprima a Castel Sant'Angelo, ora divenuta una vera e propria attrazione turistica.


Nelle trattorie trasteverine si pranza tardi, talvolta anche alle quattro di pomeriggio. Con gli occhi ancora pieni dell'impagabile vista su Roma, possiamo ridiscendere in tutta calma pronti per attendere un tavolo libero da Tonnarello, locanda dal 1876. Oggi il ristorante ha preso inevitabilmente uno stampo turistico, bisogna ammetterlo, ma rimane comunque legato alla tradizione (consigliati i primi tipici) e non è raro trovare romani seduti ai tavoli. Anche qui non vengono prese prenotazioni, come d'abitudine nelle trattorie di quartiere, e la coda per sedersi è sempre la più lunga della zona. Ad ogni modo il servizio è celere e in poco tempo ci si ritrova con un fumante padellino di bucatini all'amatriciana da gustare in una delle vie più colorate della città.



I quattro giorni alla scoperta di Roma e dei suoi tesori gastronomici sono ora ufficialmente conclusi, non resta che recuperare i bagagli e dirigersi a pancia piena verso casa.


 

Le tappe culinarie proposte in questo tour sono state selezionate, testate e inserite a seguito di ricerche scrupolose e plurimi assaggi; ho fatto in modo di scegliere locali davvero meritevoli, quasi tutti poco turistici, che già conoscevo dalle mie precedenti visite in città o che mi hanno colpita per la qualità e il format offerto.




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