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Una volta sfogliato il menù, è il momento dell'ordinazione. Ricordate che la gentilezza ripaga e che la persona che vi sta servendo al tavolo sta lavorando per voi, perciò abbellite il momento della comanda con un sorriso e un per favore, potrebbero fare la differenza.
Come riconoscere un buon cameriere? La risposta è CDT: cortesia, discrezione, tempestività. Un piatto mediocre può apparire sublime se presentato con efficacia; viceversa, la migliore delle portate risulterebbe amara se accompagnata da un grugnito isterico.
Prestate attenzione non solo all'atteggiamento riservato al vostro tavolo, ma a tutto l'andamento del servizio in sala (siete anche spettatori, ricordate?).
Il servizio ai tavoli appare caotico o ben organizzato?
I camerieri sono celeri e attenti?
C'è comunicazione con la cucina?
Se la cucina del locale è a vista o siete abbastanza vicini al suo ingresso, tendete di tanto in tanto occhi e orecchie per cercare di carpire cosa succede dietro le quinte. Il vero punto forte di un ristorante è il dialogo tra sala e cucina.
Una capatina al bagno
Tra l'ordinazione e l'arrivo dei piatti è possibile approfittarne per una sbirciatina ai servizi igienici. Sì, er cesso. Forse poco elegante come proposta da analizzare, ma impensabile da trascurare. Entrando, non concentratevi solo sulla pulizia (di nuovo, requisito fondamentale); valutate piuttosto l'arredamento, la continuità di stile con la sala e la vostra percezione di sicurezza.
Tornereste volentieri in quel bagno?
Carta igienica, sapone e salviette erano al posto giusto e nelle giuste quantità?
La serratura si chiudeva bene?
Sono i dettagli che contornano la consumazione dei piatti che fanno la vera differenza, e il bagno non è da meno.
Finalmente si mangia
Ci siamo, tanta fatica per arrivare al fatidico momento: pancia mia fatti capanna. La prima cosa da notare sono i tempi di servizio delle portate: cinque minuti e il risotto alle fragole è già stato servito? Cattivo segno: il piatto era già pronto e messo da parte, probabilmente sarà scotto e insapore. Venti minuti e non c'è ancora traccia del cocktail di gamberi per antipasto? Non ci siamo: rallentamenti in cucina.
Altro aspetto essenziale: i piatti dei commensali devono arrivare insieme. Non uno prima e uno dieci minuti dopo, nessuno vuole aspettare che la propria pizza si raffreddi perché quella dell'amico di fronte non è ancora stata servita. Qui si valuta l'organizzazione in cucina.
E ancora...
I piatti sono arrivati nel giusto ordine?
La temperatura delle pietanze era corretta?
Sono state rispettate eventuali richieste?
Sapori, colori e consistenze sono ben bilanciati?
Quello che state assaggiando è di vostro gradimento? Se sì: cosa vi piace particolarmente? Se no: è dovuto a un gusto personale o a un errore nel piatto?
L'impiattamento è agevole e gradevole alla vista?
Non dimenticate di chiedere senza imbarazzo al cameriere qualsiasi dubbio o richiesta; spesso è utile per chiarire incomprensioni che porterebbero verso un giudizio sbagliato del ristorante e per valutare ancora una volta il servizio!

Conto e considerazioni finali
Qui si tirano le somme, è il momento di concentrarsi sul proprio senso di appagamento.
Il conto è trasparente e coerente con le consumazioni ordinate?
Vi è stato offerto qualcosa?
Siete stati salutati con un sorriso?
Avete gradito questa esperienza da spettatore/protagonista?
Di nuovo, vi siete sentiti speciali?